Descrizione
Apice della conoscenza, simbolo di sfere, complesso di geometrie, figura del mondo, guida alla saggezza, l’astrolabio ha da tempo suscitato curiosità e ammirazione. Il suo utilizzo per risolvere problemi geometrici, le sue applicazioni pratiche per la conoscenza del cosmo, l’ingegno del suo disegno e la bellezza spesso eccezionale della sua incisione ne hanno fatto lo “strumento del Re”.
In tutta la storia dell’Islam e del Cristianesimo, è l’unico strumento scientifico di cui abbiamo un buon numero di copie fatte dai primi secoli dell’Egira fino a quando cadde in disuso nel X secolo IX secolo dC. Vale a dire se costituisce materia d’elezione per lo studio della progettazione e realizzazione di strumenti astronomici e, al di là anche, della trasmissione del pensiero ereditato dai Greci e del suo instradamento attraverso l’Islam fino al Cristianesimo e forse anche ad altri culture lontane. Colma le lacune lasciate nella nostra conoscenza da testi letterari e manoscritti che trattano di strumenti antichi.
Il progetto di Alain Brieux e Francis Maddison è nato dal compositore, un repertorio di astrolabi e strumenti scientifici porti una firma, realizzato in terre dell’Islam o ispirati dalla tradizione islamica. Ogni strumento è stato oggetto di una scheda descrittiva che include idealmente la successione dei proprietari, la data di produzione, una descrizione fisica, la decifrazione dei testi e una bibliografia. Alain Brieux e Francis Maddison avevano optato per una classificazione alfabetica dei produttori di astrolabi.Decidendo di strutturare il libro in “capitoli”, si è voluto evidenziare i luoghi di produzione e, di conseguenza, quello che viene chiamato il “tipo” degli strumenti. Dodici capitoli sono quindi dedicati ciascuno a uno dei “tipi” di strumenti individuati da Brieux e Maddison: I. Grandi costruttori di strumenti antichi di tipo arcaico orientale, l’Iraq abbaside; II. Liutai di tipo andaluso; III. Fattori di strumenti di tipo persiano; IV. Liutai di tipo siro-egiziano; V. Fattore di strumento di tipo bizantino; VI. Fattori di strumenti di typo Maghrebin; VII. Liutai di tipo giudeo-arabo; VIII. Fattori di strumenti di tipo indiano; IX. Liutai di tipo ottomano; X. Costruttori di strumenti di tipo armeno; XI. Produttori di strumenti di tipo Mughal; XII. Fattori europei e americani; XIII. Fattori non classificati (tipo non indicato). L’ordine di classificazione di tali capitoli è ordinato dalla data di esecuzione del primo degli atti menzionati. Un tredicesimo capitolo è dedicato a strumenti che non abbiamo integrato altrove per mancanza di informazioni sulla loro “tipologia”.
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