Descrizione
Nato a Orano, Francis Harburger arrivò a Parigi nel 1921. Studente della Scuola di Arti Decorative poi della Scuola di Belle Arti, fu, nel 1928, il primo residente della Casa Vélasquez a Madrid. Nel 1940 subì le leggi antisemite di Vichy e fuggì da Parigi per Algeri. L’intero contenuto del suo laboratorio fu poi saccheggiato dai nazisti e scomparve durante l’occupazione. Nel dopoguerra Harburger intraprese nuovi percorsi artistici e affermò profonde convinzioni umaniste. Scrive un Manifesto del Realismo Umanista e poi intraprende una ricerca neocubista sulla presentazione degli oggetti quotidiani che porta al principio dei “geroglifici”. Questo pittore prolifico ha praticato la sua arte fino al 1998. Quest’opera, scritta da sua figlia Sylvie Harburger, ripercorre i 70 anni di carriera dell’artista e tenta di riunire tutti i dipinti che ha prodotto nel corso della sua vita, un processo complicato dal saccheggio di parte della sua opera.
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