Sotto il Segno di Antonio Abate

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Arte e Devozione a Mele Secoli XVI-XX

Vol.1,for.17×24,pag.144,ill.123,b/n.100,col.23,lin.Ita

rilegatura in brossura

Disponibile su ordinazione

Descrizione

L’oratorio di Sant’Antonio Abate di Mele, borgo del Genovesato sulla via del Turchino, è officiato fin dalla sua fondazione (1536) dalla Confraternita con lo stesso titolo. Oltre quattro secoli di vicende confraternali e degli abitanti si sono sedimentati in questa struttura.

La manifattura della carta, attiva già dalla metà del XV secolo, costituiva un ulteriore vincolo di appartenenza proprio perché la maggior parte dei paperai (cartai) erano confratelli. Non solo un sodalizio religioso laicale ma anche l’operare di un circuito virtuoso di assistenza e sostegno, quello che poi darà vita nel XIX secolo alle Società di Mutuo Soccorso.

Antonio Abate è l’oggetto della devozione e il continuo abbellimento dell’oratorio secondo i gusti più aggiornati era il modo per rappresentarsi come comunità. Gli apparati e le opere d’arte rimandano a nomi prestigiosi sia per committenza diretta sia per acquisto sul mercato: Andrea AnsaldoOrazio De FerrariRocco CantoneCarlo Giuseppe RattiAnton Maria MaraglianoGerolamo Costai Locatelli di Bergamo. Dopo la grande mostra del 1982 sulle Casacce è iniziato il lungo lavoro di recupero e valorizzazione dell’oratorio, culminato nel 2010 con il restauro della grande cassa processionale, capolavoro assoluto del Maragliano.

Informazioni aggiuntive

Peso 2,0 kg
Editore

SAGEP

Anno

2014

Autore

Ignazio Galella

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