Descrizione
Questo libro è dedicato a un pittore del primo barocco che appartiene alla storia dell’arte sia olandese che italiana. La duplice natura della sua creazione artistica, così radicata in due culture, potrebbe essere la ragione per cui Liss ha ricevuto finora meno attenzione di quanto ci si aspetterebbe, considerando le sue grandi conquiste artistiche. Liss proveniva dalla Germania settentrionale, dalla piccola città di Oldenburg sul Mar Baltico, e sosteneva di avere le sue radici nel Ducato di Holstein, che lasciò da giovane e non vide mai più. Come molti artisti della Germania settentrionale, Liss è andato prima ad Amsterdam per completare la sua formazione come pittore. Si presume che il periodo della sua permanenza nei Paesi Bassi sia stato dal 1615 al 1619; ad un certo punto stava lavorando ad Haarlem nello stile di Hendrick Goltzius e Willem Buytewech. Durante un successivo soggiorno ad Anversa ha studiato l’arte di Rubens e Jordaens in particolare, ed è stato anche ispirato dal lavoro di Pieter Bruegel il Vecchio. Viaggiando prima a Parigi, Liss raggiunse infine l’Italia intorno al 1620, entrando in contatto a Venezia con Domenico Fetti, che esercitò a lungo una notevole influenza sul suo modo di dipingere. Circa due anni dopo Liss si stabilì a Roma, la cui ricca produzione artistica fece una profonda impressione su di lui. Qui divenne un membro della società dei pittori olandesi noti come “Schildersbent”, fondata intorno al 1623, dove gli fu dato il soprannome di “Pan”. Sebbene inizialmente fosse l’arte di Caravaggio e dei suoi seguaci che gli lanciarono il suo incantesimo, Liss si trasformò presto nello stile di Annibale Carracci e dei suoi allievi. Nei suoi dipinti risalenti a questo periodo si riconosce anche una relazione con Paulus Bril, Adam Elsheimer e Cornelis van Poelenburch. Intorno al 1626 Liss lasciò Roma e tornò a Venezia. Nei pochi anni che rimasero fino alla pestilenza che lo assunse come vittima nel 1631, quelle opere nacquero a Venezia e rese famosa Liss, compresa la sua unica pala d’altare nella chiesa di S. Niccol ?? da Tolentino, realizzato intorno al 1628. Dopo Domenico Fetti e Bernardo Strozzi, Liss può essere considerato il più importante pittore del seicento a Venezia. Fu solo un secolo dopo che il significato di questi dipinti veneziani fu riconosciuto, quando la loro eco fu ascoltata nelle opere dei grandi maestri della città, Piazzetta e Tiepolo. Nella primavera del 1629 il pittore di Francoforte Joachim von Sandrart visitò il suo connazionale Liss a Venezia. Senza i suoi ricordi molto personali di questo incontro non conosceremmo praticamente nulla sulla personalità e lo stile di vita non convenzionale di questo pittore del Nord, poiché mancano in gran parte documenti d’archivio. In sette capitoli introduttivi, che trattano anche i disegni del maestro e i problemi creati dalle copie, questa monografia ritrae la vita e l’opera di Liss. Il testo è seguito da un catalogo ragionato ?? dei dipinti, dei disegni e delle opere grafiche, nonché un elenco di opere perdute e erroneamente attribuite. Tutte le opere conosciute di Liss (34 dipinti e 23 disegni e incisioni) sono riprodotte, i dipinti a colori, oltre a 134 opere comparative di altri artisti. Le prime fonti che menzionano Liss (ad esempio Sandrart, Orlandi e Houbraken) sono fornite nella loro lingua originale.
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