Descrizione
Sfarzo di fondi azzurri di lapislazzuli, candore di membra delicate, fantasmagorie palpabili di tessuti, volti «tanto naturali che paiono vivi veramente e che non manchi loro se non lo spirito» (Vasari). Il nome del Bronzino evoca immagini senza tempo, che la prima monografica incentrata sulla sua produzione pittorica sostanzia tuttavia attraverso la ricostruzione del suo percorso intellettuale e artistico: la formazione con il Pontormo, i momenti drammatici dell’assedio di Firenze e della caduta della repubblica, la frequentazione dei maggiori ingegni di una città ancora attraversata dal fremito delle istanze di riforma religiosa, l’esperienza marchigiana; poi la svolta del principato, con il cristallizzarsi del potere cosimiano e di una corte in cui l’artista trovò un ruolo ufficiale facendosi incarnazione della pienezza della “maniera moderna”; l’eredità, infine, consegnata al migliore tra i suoi allievi, l’Allori.
Centrale tra gli eventi espositivi del 2010, un’attesissima mostra affianca ai capolavori fiorentini prestiti dai più importanti musei del mondo, dal Metropolitan al Louvre, dal Szépmuvészeti Múzeum di Budapest al Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui fanno da contorno opere di Jacopo Pontormo, Benvenuto Cellini, Niccolò Tribolo, Baccio Bandinelli, Pierino da Vinci, Alessandro Allori.
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