Descrizione
Alessandria e il suo territorio guadagnarono presto un rango rispettabile sull’orizzonte dei comuni medievali del Nord Italia e una dimensione architettonica e monumentale che purtroppo, oggi, si legge con gran fatica a seguito delle demolizioni sette e ottocentesche e della generale riplasmazione della città che hanno completamente stravolto la stratigrafia urbana medievale.
Alessandria conosce proprio tra Quattro e Cinquecento una qualità culturale che ne esalta il ruolo di epicentro territoriale e di cerniera tra realtà diverse (soprattutto Milano e Pavia da un lato, e Genova dall’altro), all’insegna di un grande rinnovamento figurativo che si manifesta soprattutto nel campo della scultura in legno policromo, ancora ben rappresentata in zona da molte opere di assoluto livello.
Le opere in mostra si pongono l’obiettivo di valorizzare questo periodo che coincide con gli anni di effettivo dominio sforzesco sulla città, un periodo in cui Alessandria diventa un importante snodo e un naturale corridoio culturale che salda Milano e Genova, raccontando una storia dimenticata o dissimulata che proietta Alessandria e il suo territorio in una dimensione extra regionale, ricca di accenti propositivi che si esprimono in particolar modo attraverso la scultura lignea policroma, che addirittura elabora in questa fase modelli suoi propri, specie nel vastissimo campo dei crocifissi.
Per offrire un più ampio quadro d’insieme su un periodo di notevole fermento artistico e culturale di una città che esce dal gotico per protendersi verso un nuovo umanesimo, la scultura dialoga necessariamente con dipinti, oreficerie e selezionate sculture in pietra e tarsie.
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