Descrizione
Il ferrarese Alfonso Lombardi (1497 circa-1537) è stato il più importante scultore di Bologna nella prima metà del Cinquecento. Un artista capace di riallineare la tradizione padana della terracotta alla maniera moderna di Raffaello, plasmando gruppi monumentali e figure imponenti, fissando nell’argilla espressioni violente o di delicata introspezione. Ma questa è solo una parte della storia di Alfonso.Da recuperare non c’è solo il dialogo stilistico con molti artisti del suo tempo (da Dosso Dossi a Parmigianino) o la maestria con il bronzo, il marmo e lo stucco; c’è soprattutto la capacità di Alfonso di sfruttare tutti i materiali della scultura per costruire il suo rapporto con i committenti, volgendo a proprio favore i loro gusti e le loro ambizioni. Le lettere inviate a Federico II Gonzaga ci parlano del tentativo di coniugare la vita dello scultore con quella del cortegiano esaltato da Baldassarre Castiglione. Stanno qui le ragioni di un’ascesa che portò Alfonso in contatto con duchi e cardinali, due papi, un re e un imperatore, dandogli l’occasione di misurarsi con Tiziano e di collaborare con Michelangelo.Sulla base di una vasta ricerca archivistica e di nuove campagne fotografiche, questo studio ricostruisce la vita, le opere e lo
stile di uno degli scultori più affascinanti di tutto il secolo della “maniera”, intesa tanto come stile figurativo che come modello di comportamento.
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