Alla Bellezza di Otto Dix

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NOVITA’ IN USCITA IN GENNAIO/NEW RELESEADE IN JANUARY 2025 SU ORDINE/MADE TO ORDER


Dall’Apoteosi al Peccato Mortale

Vol.1,for.24×29,pag.464,ill.463,b/n.159,col.304,lin.Ted

rilegatura cartonato

Disponibile su ordinazione

Descrizione

Il bambino della classe operaia Otto Dix di Gera/Elster era uno yes man e un appassionato di sensualità. Dix, che dall’estate del 1927 insegnava all’Accademia d’arte di Dresda, lo sottolinea in una lettera a Werner Haftmann del 1930/32. E con il poeta Alfred Döblin avrebbe potuto dire: “Le cose sono uniche…”. Per questi motivi Dix disprezzava i pittori che svalutavano la realtà visibile, cioè perché in tal modo svalutavano il valore della vita – nello spirito della filosofia di Friedrich Nietzsche. Anche prima della guerra nel ’14/18, il giovane Dix e i suoi amici lessero al posto di Arthur Schopenhauer il filosofo affermatore della vita Nietzsche, che aveva superato il pessimismo di Schopenhauer e vedeva nell’arte la forza contraria alla volontà di negare la vita, vale a dire anti-nichilista per eccellenza.
Consideriamo eccezionali nell’opera di Dix le rappresentazioni di guerra “Trincee” del 1923 (perdute), il trittico “La Guerra” 1929–1932 (oggi a Dresda) e il ciclo di 50 acqueforti realizzato da Dix con il gallerista Karl Rinderdorf. L’anno della guerra, il 1924, con il quale, come uno specchio, tenne traccia dell'”inferno” del suo tempo. Come già scriveva W. Haftmann, queste sono le rappresentazioni di guerra più importanti nell’arte del XX secolo; una copia si trova nell’Historial de la Grande Guerre a Péronne. Contrariamente all’opinione odierna, Otto Dix non fu affatto solo un protagonista della cosiddetta “Nuova Oggettività” (mostra a Mannheim nel 1925), tra l’altro tornata di moda, ma nella maggior parte delle sue opere ha abilmente e completamente superato e abbattuto i confini delle loro forme semplici e morbide Sarcasmo nei suoi dipinti di figura, nei ritratti e nei nudi femminili con i principi del verismo critico. La pittura basata sull’osservazione critica era la formula del poeta Carl Einstein per quest’arte. E Willi Wolfradt ha potuto validamente scrivere: “Dix è un completo ostacolo al piccolo quadro sottile che agisce come se nulla fosse accaduto”.