Descrizione
«(…) Antonino Leto venne a Capri verso il 1890, quando già la sua fama si era affermata con le grandi composizioni che lo collocarono fra i migliori coloristi del suo tempo; con I Funari di Torre Annunziata, La sciavica, La passeggiata alle Cascine e La pesca del tonno. Venne a noi ancora giovane minato già dai mali che ne travagliarono lo spirito e ne martoriarono il corpo per vent’anni, sino alla fine, dolorosissima e triste. La sua sofferenza fisica fu quasi continua e fu essa che gli conferì un abito austero, solitario, di vita, nel quale i gelosi non seppero che vedere l’asprezza di un carattere temprato alle più dure necessità.
Solo chi lo conobbe da vicino poté arrivare a sondare la profondità del suo animo mite e buono ed a scoprirvi quel fondo di bonaria ironia che ne rendeva la compagnia piacevole e cara. Io fui tra quei fortunati e mi è grato ricordare oggi, scrivendo di Antonino Leto, nell’istesso studio che egli occupò per lungo tempo nella nostra casa, le ore piacevolissime che il “maestro” non disdegnava passare in intima comunione col giovane amico di quei tempi (…)»
(Edwin Cerio, 1923)
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