Descrizione
Un nuovo catalogo essenziale della scultura italiana che mette sotto i riflettori una parte formalmente poco conosciuta della Collezione Wallace.
Il nuovo catalogo della scultura italiana nella collezione Wallace di Jeremy Warren, autore del pluripremiato catalogo di Scultura medievale e rinascimentale dell’Ashmolean Museum di Oxford, comprende 159 voci, che coprono opere in bronzo, marmo, terracotta e legno risalenti al c . Dal 1400 al 1900, da o associati ad alcuni dei nomi più famosi della scultura italiana, come Donatello, Pietro Torrigiani, Giovanni Bologna (Giambologna) e Alessandro Algardi. Ogni voce è piena di informazioni, con una descrizione completa e una bibliografia seguita da un commento che esplora l’attribuzione, la datazione, la funzione e il contesto sociale e storico. Un saggio introduttivo esplora le origini della collezione di sculture italiane nella Wallace Collection, mentre nel suo saggio tecnico Seoyoung Kim esamina alcuni dei risultati del programma di analisi delle leghe delle sculture in bronzo e altri metalli. La scrupolosa conservazione della testa mobile di Pietro Torrigiani, una volta nell’Abbazia di Westminster, è descritta da Alexandra Kosinova. La nuova fotografia di Cassandra Parsons consente di apprezzare appieno i molti pezzi straordinariamente belli della collezione.
La ricerca svolta per questo innovativo catalogo ha portato a numerose importanti scoperte, che ricollegano molte delle sculture con le loro origini nell’Italia rinascimentale e barocca. Le nuove scoperte archivistiche a Padova illuminano la vita e le opere del già misterioso Francesco da Sant’Agata, autore della celebre statuetta di Ercole in legno di bosso della Wallace Collection. Una testa di bronzo in miniatura sorprendentemente vivida, in serbo per decenni, è qui pubblicata come ritratto di Padre Antonio Trombetta, il più famoso abate nella lunga storia della Basilica padovana di Sant’Antonio, del più grande scultore del piccolo bronzo del primo Rinascimento , Andrea Riccio. Un piccolo cannone squisito ma misterioso è stato progettato da un nobile padovano del XVI secolo, la cui cappella e tomba nella Basilica sono qui ri-identificate. Ci sono state anche molte scoperte nella storia successiva delle opere. Uno splendido gruppo bronzeo di Nesso e Deianira del Giambologna è ora noto per essere appartenuto a Sir Joshua Reynolds, mentre una testa di satiro in marmo rosso, restaurata a Roma c. 1630, apparteneva a nientemeno che al cardinale Richelieu.
Il nuovo catalogo Wallace Collection di Italian Sculpture è un’opera di riferimento indispensabile, ma sarà anche letto con piacere da specialisti o chiunque ami questa meravigliosa e variegata forma d’arte.
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