Descrizione
Incuriosito da un carteggio proveniente dall’archivio del senatore Ugo Bono e recentemente acquisito, relativo al periodo americano di Edgardo Simone, scultore poco documentato, nonché dalla vendita delle opere di proprietà dell’artista e della moglie Radie Britain, ho ritenuto di porre attenzione al suo iter artistico. La sua produzione, prima di svilupparsi nella ventennale attività della stagione statunitense, dal 1928 al 1948 tra New York, Washington, Detroit, Cleveland, Chicago, Coronado e Hollywood, dove muore, ha una significativa collocazione nell’ambito della produzione artistica meridionale e non solo, tra la metà degli anni dieci e la seconda metà degli anni venti del Novecento. Sin dall’avvio della presente ricerca, forte si è fatta la convinzione, sostenuta dalla lettura di ulteriori documenti inediti e segnalazioni critiche, che l’artista brindisino meritasse più attendibili riscontri riguardo alla sua personalità artistica sinora conosciuta in modo frammentario ed episodico. Ha avvio a sedici anni circa la sua iniziale formazione nella Regia accademia romana; seguita dagli anni di studio e attività in Italia tra il 1910 – anno dell’opera prima documentabile il Rimorso – e il finire del 1927, quando parte per gli Stati Uniti; la sua vicenda americana, tra vari impegni professionali, tra cui l’attività di scenografo per la Universal Pictures, si conclude precocemente a Hollywood all’età di cinquantotto anni nel 1948.
Questo contributo si è prefisso di riordinare filologicamente la sua produzione scultorea, alla luce della necessaria rilettura e più definita configurazione delle vicende storico-artistiche della prima metà del XX secolo.
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