Descrizione
A Bologna viene inaugurata la maniera moderna di Giorgio Vasari attraverso l’arte del pittore orafo Francesco Francia (1447 ca.–1517). Malvasia assimila l’inizio di questa nuova era con la fine della notte e le prime luci dell’alba, quando colori mai visti prima si rivelano agli occhi con straordinaria intensità. Nella sua vita di Francia, Vasari aveva riconosciuto il ruolo di precursore svolto da questo maestro bolognese nella storia della pittura italiana. Allo stesso modo, aveva offuscato la reputazione di Francia affermando che era morto subito dopo aver disimballato l’ Estasi di Santa Cecilia di Raffaelloal suo arrivo a Bologna. La sua morte, insisteva Vasari, fu un momento di resa dei conti: fu allora che il Francia ne riconobbe l’inferiorità artistica e la dannazione nei confronti non solo di Raffaello, ma anche delle più alte conquiste della maniera moderna . Consapevole della validità storica del racconto del Vasari, Malvasia lo “sollevò” in blocco nella sua pittrice Felsina, ma non senza portare il suo autore in giudizio esaminando la sua testimonianza parziale alla luce delle ricche prove documentali che aveva raccolto contro la sua narrazione. Dotato dei più raffinati strumenti di eloquenza forense, ribollente di oltraggio, Malvasia dà il meglio di sé nello sfidare le distorsioni storiche e i pregiudizi vasariani non solo in relazione al Francia, ma anche ai suoi discepoli, Timoteo Viti (1469–1523), Lorenzo Costa (1460 –1535), e Giovanni Maria Chiodarolo (1480–1530). Denunciando il silenzio vasariano sull’opera e l’importanza della discendenza del Francia ––in particolare Giacomo (1484–1557) e Giovan Battista Francia––Malvasia spiega come l’attività di questi maestri abbia promosso la formazione e lo status sociale dei pittori a Bologna prima della fondazione del Accademia Carracci nel 1582. Illustrato con numerose immagini a colori (molte delle quali prese espressamente per questa pubblicazione), questo volume fornisce un’edizione critica e una traduzione commentata delle vite di Malvasia del Francia e dei suoi discepoli, tra cui spicca Costa. La trascrizione integrale (per la prima volta) in questo volume delle note preparatorie del Malvasia (Scritti originali ) alle vite di Francia, Costa e Chiodarolo presenta materiale importante che potrebbe favorire lo studio della pittura bolognese nell’età dell’umanesimo sotto il dominio dei Bentivoglio.
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