Descrizione
Oggetto del libro sono i cosiddetti Phlyax Vases (A. D. Trendall) e gli altri vasi magnogreci e sicelioti su cui furono riprodotte sole maschere comiche. Questa composita produzione figurata, di solito analizzata facendo riferimento ai due fondamentali filoni iconografici che la contraddistinguono, ovvero quello relativo a scene in cui agiscono uno o più personaggi mascherati e quello relativo, invece, alla riproduzione della maschera comica in contesti diversi, è da tempo oggetto di un acceso dibattito originato dalle immagini dipinte, inquadrate seguendo diversi percorsi interpretativi. Ad essa concorsero nel IV secolo a. C. le officine ceramiche lucane, apule, siceliote, pestane e campane, di cui si conserva un consistente numero di vasi che vengono ora inquadrati, pur in forma necessariamente sintetica, attraverso un catalogo di oltre quattrocento esemplari e il riferimento alle relative decorazioni pittoriche nella tecniche a figure rosse e policroma, fondamentalmente ispirate alla commedia attica e diffusamente considerate nella bibliografia internazionale, alle informazioni sui ceramografi e sulle officine che le produssero, alle provenienze dalle colonie e dai centri indigeni degli esemplari conservati, alle loro forme e funzioni. La considerazione integrata dei dati disponibili consente un aggiornamento della discussione sulla problematica, che ha potuto trarre giovamento dalla pubblicazione recente di importanti contributi scientifici più selettivi e di impostazione metodologica non univoca.
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