Descrizione
Un testo di enorme valore storico e documentale che in oltre 300 pagine propone, in chiave analitica, l’opera di uno dei comprimari della pittura veneziana del Settecento.
Alla presentazione, oltre all’autrice, sono intervenuti l’assessore provinciale alla cultura, Tecla Rondi, il vicepresidente della Provincia di Bergamo, Bonaventura Grumelli Pedrocca, e Giuseppe Maria Pilo, che ha curato l’introduzione del volume sottolineando il valore dell’opera editoriale su Francesco Polazzo definita “importante perché che colma una lacuna nei confronti di un artista dotato di forte nerbo, di notevole efficacia espressiva, di bella e complessa cultura, che proprio a Bergamo ha firmato una serie di arredi pittorici”.Nell’opera di Francesco Polazzo le realtà di Bergamo e Venezia sono strettamente unite.
Polazzo (1682-1752) è un pittore che si colloca fra i comprimari della pittura veneziana del Settecento. Esprime una pittura di forte personalità: tra Venezia e Bergamo si stemperano quarant’anni di carriera artistica: sono due realtà strettamente unite. Laura De Rossi, autrice del libro su Francesco Polazzo che verrà presentato a Bergamo – dopo minuziose ricognizioni – ha potuto aggiungere all’elenco dei dipinti fin qui noti, alcune opere inedite.L’autrice, Laura De Rossi, traccia un compiuto profilo storico e critico del pittore e, attraverso una serie di ricognizioni, ha potuto aggiungere ai dipinti fin qui noti alcune opere inedite, riconosciute al Polazzo sulla base di indicazioni recate da antiche fonti.
L’individuazione di una vasta rete di committenze rivolte a Polazzo, sia a Bergamo che a Venezia, ha permesso all’autrice di ricostruire un prezioso tessuto di storia culturale e sociale, economica e religiosa delle due realtà.”C’è un ponte antico e solido che unisce due città cariche di storia e di rapporti in ogni campo – ha ricordato l’assessore provinciale alla cultura, Tecla Rondi – Venezia e Bergamo, la Serenissima dei Dogi e quella che Renzo ne “I Promessi Sposi” chiama non a caso “Terra di San Marco”, sono unite da un filo lungo quattro secoli. Francesco Polazzo unisce il Settecento al Duemila, Venezia e Bergamo, ieri come oggi. Lo fa – ha aggiunto Tecla Rondi – in un’epoca in cui la terra bergamasca, gemellata con Venezia, punta decisamente sul turismo culturale”.
Alla presentazione, oltre all’autrice, sono intervenuti l’assessore provinciale alla cultura, Tecla Rondi, il vicepresidente della Provincia di Bergamo, Bonaventura Grumelli Pedrocca, e Giuseppe Maria Pilo, che ha curato l’introduzione del volume sottolineando il valore dell’opera editoriale su Francesco Polazzo definita “importante perché che colma una lacuna nei confronti di un artista dotato di forte nerbo, di notevole efficacia espressiva, di bella e complessa cultura, che proprio a Bergamo ha firmato una serie di arredi pittorici”.Nell’opera di Francesco Polazzo le realtà di Bergamo e Venezia sono strettamente unite.
Polazzo (1682-1752) è un pittore che si colloca fra i comprimari della pittura veneziana del Settecento. Esprime una pittura di forte personalità: tra Venezia e Bergamo si stemperano quarant’anni di carriera artistica: sono due realtà strettamente unite. Laura De Rossi, autrice del libro su Francesco Polazzo che verrà presentato a Bergamo – dopo minuziose ricognizioni – ha potuto aggiungere all’elenco dei dipinti fin qui noti, alcune opere inedite.L’autrice, Laura De Rossi, traccia un compiuto profilo storico e critico del pittore e, attraverso una serie di ricognizioni, ha potuto aggiungere ai dipinti fin qui noti alcune opere inedite, riconosciute al Polazzo sulla base di indicazioni recate da antiche fonti.
L’individuazione di una vasta rete di committenze rivolte a Polazzo, sia a Bergamo che a Venezia, ha permesso all’autrice di ricostruire un prezioso tessuto di storia culturale e sociale, economica e religiosa delle due realtà.”C’è un ponte antico e solido che unisce due città cariche di storia e di rapporti in ogni campo – ha ricordato l’assessore provinciale alla cultura, Tecla Rondi – Venezia e Bergamo, la Serenissima dei Dogi e quella che Renzo ne “I Promessi Sposi” chiama non a caso “Terra di San Marco”, sono unite da un filo lungo quattro secoli. Francesco Polazzo unisce il Settecento al Duemila, Venezia e Bergamo, ieri come oggi. Lo fa – ha aggiunto Tecla Rondi – in un’epoca in cui la terra bergamasca, gemellata con Venezia, punta decisamente sul turismo culturale”.
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