Descrizione
Giotto (1267 circa – 1337) è il principale artefice del rinnovamento della pittura occidentale dall’Antichità. Questa mostra non ambisce a presentarsi come una retrospettiva del grande maestro fiorentino – di fatto irrealizzabile, dato il carattere inamovibile di molte sue opere, affreschi, croci dipinte e grandi pale – ma vuole mettere in evidenza, a partire da una scelta significativa di pezzi, il suo contributo intellettuale e materiale, affrontando anche questioni quali l’organizzazione della sua bottega, la funzione materiale e liturgica delle pale dipinte, l’irradiamento della sua arte… Le tre tavole del Louvre, che sono molto rappresentative delle diverse fasi della sua produzione, costituiscono il punto di partenza dell’esposizione: il grande San Francesco d’Assisi che riceve le stigmate, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Pisa, opera firmata degli anni giovanili; la monumentale croce dipinta, spesso trascurata dagli studiosi dell’artista a causa del suo cattivo stato di conservazione, ma oggi sottoposta a un importante restauro; e la notevole Crocifissione, acquisita dal museo nel 1999, che permette di ipotizzare l’attività del pittore e dei suoi allievi a Napoli intorno al 1330 e la sua influenza stilistica e iconografica al di là delle Alpi, favorita dagli stretti rapporti tra gli Angioini di Napoli e i loro cugini francesi. Altre prestigiose opere provenienti da collezioni francesi e non – disegni, manoscritti, tavole – completeranno la presentazione di questo immenso artista, il cui genio fu presto riconosciuto dai suoi contemporanei, Dante in primis.
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