Descrizione
La ricostruzione di un nucleo collezionistico antico e prestigioso quale quello degli avori un tempo appartenuti alla casata milanese dei marchesi Trivulzio è occasione per un’attenta disamina dei diversi contesti culturali che ne hanno in qualche modo favorito la tesaurizzazione, la conoscenza e la successiva valorizzazione. Oggi conservati in importanti sedi museali in Europa e America, dal Louvre al Victoria and Albert Museum di Londra, dal Metropolitan di New York ai Musei Civici del Castello Sforzesco, questi manufatti di grande valore estetico e storico formano un gruppo assai variegato per tipologia – dittici, tavolette, piccole sculture, oggetti d’arte suntuaria – e per collocazione cronologica, dalla tarda antichità al periodo rinascimentale. Studiosi esperti o semplici appassionati, i membri della famiglia Trivulzio, a partire dai decenni centrali del XVIII secolo, hanno dimostrato una continuità di interessi sempre maggiore verso il collezionismo di avori, intessendo una rete di relazioni con altri centri di elaborazione culturale della Penisola, quali Firenze, Bologna, Cremona, Brescia, l’area del Triveneto. L’approfondita indagine condotta sulle vicende della famiglia Trivulzio con l’occhio sempre rivolto ai retroscena culturali, l’esame attento di fonti e documenti d’archivio privati – molti inediti – e la schedatura del cospicuo corpusdegli avori, aggiornata alle più recenti ricerche, portano a una piena rivalutazione e valorizzazione della raccolta, facendone un caso esemplare nell’ambito della storia degli studi sul collezionismo erudito.
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