Descrizione
Edizione rilegata e limitata a 150 copie del catalogo della mostra del 2007, tra cui un rotocalco numerato e firmato da Baltasar Burkhard.
Gustave Courbet è nato il 10 giugno 1819 a Ornans. Arrivò a Parigi per venti anni ed è diventato, fallimenti nella trionfi, il maestro della scuola realista e la grande rinnovatore dell’arte occidentale, creatore del Living Art. Ha partecipato alla Comune, condannato, incarcerato, andò in esilio e morì nel 1877. Riposa nel cimitero di Ornans.
Questa è la prima retrospettiva dal 1977 e tiene conto tutto il lavoro che permettono una nuova lettura dell’opera, in particolare sull’arte degli anni 1840-1860.
Riunisce 220 opere tra 160 dipinti, 50 fotografie e 10 disegni tra cui capolavori come L’Atelier de l’Artiste, la Sepoltura di Ornans.
Mette in discussione la natura del realismo di Courbet e la cultura romantica che appare nel suo lavoro.
È l’insieme del lavoro, dal 1840 al 1877, che viene discusso, evidenziando la sua ricchezza, la sua complessità e i suoi molteplici collegamenti con la realtà sociale e politica del tempo.
Grandi scene di caccia sono oggetto di particolare attenzione. Veri dipinti storici, sottolineano i legami del pittore con la natura e il suo rapporto con l’animale braccato. Portando una visione simbolica, questa figura è una vera eco della sofferenza umana in Courbet e deve essere correlata a certi autoritratti della giovinezza.
Una sezione è dedicata al rapporto tra la fotografia incipiente e il lavoro di Courbet, che affrontano entrambi la tradizione pittorica e sollevano la questione della rappresentazione del reale.
I fautori della “nuova pittura” nel 1860, pensiamo al “dialogo” Courbet, Manet, come i legami con Whistler, agli inizi dell’impressionismo, l’influenza di Courbet fu decisivo sugli artisti del suo tempo e infatti uno dei pittori fondamentali per la storia dell’arte del diciannovesimo secolo.
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