Descrizione
Il rinnovamento delle arti decorative nella Francia del dopoguerra è estremamente vario, dallo stile di 40 che continua attraverso gli ordini ufficiali di mobili classici o neoclassici il cui successo non ha precedenti. Modernità, rimane una lotta da combattere dopo il fallimento dell’Unione dei moderni artisti (UAM), troppo rigorista, in grado di convincere né l’industria né il pubblico. Questa sfida è affrontata dalla giovane generazione di decoratori presentata in questo libro. Il loro approccio non obbedisce alle rigide regole di un’estetica prestabilita, come sostenuto dalle macchine che pensano al loro tempo che erano, prima della guerra, la Cranbrook Academy negli Stati Uniti, il Bauhaus e la scuola di Ulm in Germania o l’UAM in Francia. Soddisfa i bisogni e le aspirazioni di un paese nel processo di ricostruzione,
Dopo un’introduzione che sottolinea l’alleanza tra etica ed estetica, fantasia e rigore, di questa creazione francese, che è abbondante e singolare, ai margini del design emergente, questo libro è organizzato in quattro parti, ciascuna preceduto da un’introduzione che definisce il contesto storico.
In primo luogo vengono i grandi decoratori, i maestri del periodo tra le due guerre, come Adnet, Arbus o Old, ei rappresentanti di uno stile 50 in libertà, giocosi e liberi da ogni discorso in “ismo”, che erano Mategot, Royère o Raphael. Poi, le grandi figure della Ricostruzione – Gascoin, Hitier, Renou o Sognot – che trasmisero alla generazione successiva il significato di una modernità esigente e purista, a volte una sorprendente avanguardia. I loro figli spirituali, molti dei quali sono ignorati dagli storici del design e che avevano appena vent’anni all’inizio degli anni ’50, sono chiamati Gautier-Delaye, Guariche, Motte, Paulin, Richard o Philippon e Lecoq. Più vicini ai designer stranieri, che sognano un’arte internazionale al servizio di tutti, sono stati i primi ad aver raggiunto una vera collaborazione con l’industria.
Oltre a queste trentatré monografie biografiche e stilistiche tra cui quella dedicata a Roger Fatus, l’autore Patrick Favardin analizza la creazione di strutture, totalmente nuove in Francia, editoria, promozione e diffusione, con produttori come Airborne. , Les Huchers-Minvielle o Steiner, gallerie come Steph Simon’s e la galleria MAI, laboratori di grandi magazzini, riviste di decorazione, articoli per la casa e saloni di decorazione. Così tanti attori che con passione hanno portato la loro riflessione e supporto, sia tecnici che finanziari, a quella che è stata un’avventura senza precedenti.
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