Descrizione
Gli anni ’60 e ’70 sono inseparabili nella storia della decorazione e dell’arredamento. Segnano una svolta radicale in un mondo fino ad ora limitato alle espressioni nazionali ed elitarie. Tutto è esploso nei primi anni ’60: la moda è sia anglosassone che scandinava, italiana e francese. I generi si fondono in un frenetico desiderio di vivere in simbiosi con il suo tempo. I progressi della tecnologia sono accreditati con la convinzione di conquistare la libertà dell’individuo e suscitare nuovi desideri per un nuovo modo di vivere, anche nelle cellule di fantascienza. Le forme sono arrotondate, i sedili diventano tappeti-sculture che ti permettono di rannicchiarti in mondi caldi, giocosi e non convenzionali. I colori e i motivi decorativi sposano lo scintillio e le delusioni di Pop ‘Art e psichedelia. Lo spazio abitativo si trasforma in un sogno ad occhi aperti in cui mobili di lusso si mescolano con materiali originali e oggetti sorprendenti di tutte le origini, associati, fatti nuovi, con mobili antichi. La fine degli anni 70 segna l’inizio di un’epoca in cui la bellezza e l’eleganza classica lasciano il posto a una moltitudine di espressioni che sono al di là di qualsiasi classificazione e alcuna gerarchia. L’ora del post-modernismo è arrivata. La fine degli anni 70 segna l’inizio di un’epoca in cui la bellezza e l’eleganza classica lasciano il posto a una moltitudine di espressioni che sono al di là di qualsiasi classificazione e alcuna gerarchia. L’ora del post-modernismo è arrivata. La fine degli anni 70 segna l’inizio di un’epoca in cui la bellezza e l’eleganza classica lasciano il posto a una moltitudine di espressioni che sono al di là di qualsiasi classificazione e alcuna gerarchia. L’ora del post-modernismo è arrivata.
Composto da una lunga introduzione che offre una visione sinottica e trentacinque monografie che descrivono le sue molte facce, questo libro fa un periodo molto creativo comprensibile e rivela attraverso un’iconografia abbondante, spesso inedite, la sua estetica ricchezza enorme.
Alessandro Albrizzi François Arnal e workshop A, Gae Aulenti, Billy Baldwin, Michel Boyer, Pierre Cardin, François Catroux, max clendinning, Joe Colombo, Gabriella Crespi, Alain Demachy, John Dickinson, Tony Duquette, Paul Evans, Galleria Germain, Lacloche Gallery House Galleria e giardino, Jacques Grange, Marc Held, David Hicks, Jansen, Yonel Lebovici Serge Manzon, Lorenzo Mongiardino, Verner Panton, Pierre Paulin, Maria Pergay, Alberto Pinto, Quasar, Henri Samuel, Charles Sevigny, John Stefanidis Michael Taylor, Carla Venosta, Nanda Vigo
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