Descrizione
VOLUME 1
Questo catalogo comprende dipinti del Maestro dei gruppi Flémalle e Rogier van der Weyden, ora nei Musei reali delle Belle Arti del Belgio a Bruxelles, nonché analisi approfondite e riproduzioni a colori.
In questo volume, una ricca documentazione è presentata sui dipinti del XV secolo dei Paesi Bassi del Royal Museum of Fine Arts del Belgio a Bruxelles, contenenti riproduzioni a colori, analisi e altra documentazione visiva.
La pubblicazione del secondo in un catalogo accademico di cinque volumi delle pitture dei Paesi Bassi meridionali del XV secolo nei Musei reali di Belle Arti del Belgio a Bruxelles è un evento tanto atteso non solo in Belgio ma in tutto il mondo dell’arte. La ricca collezione di musei fiamminghi Primitives vanta dipinti di Rogier van der Weyden, Gerard David, Petrus Christus, Dirk Bouts, Hans Memling e Hieronymus Bosch. Comprende anche alcune importanti opere di artisti con nomi provvisori delle scuole di Tournai, Bruges e Bruxelles, come il Maestro di Flémalle, il Maestro della leggenda di Santa Lucia e il Maestro della vita di Giuseppe. Questo catalogo in più volumi in lingua inglese comprenderà circa 100 dipinti. Ogni opera è oggetto di un’analisi approfondita che copre aspetti tecnici, iconografici e stilistici. Le informazioni sono tratte dai documenti dell’Institut royal du Patrimoine artistique / Koninklijk Instituut voor het Kunstpatrimonium e del Centro internazionale di studi della peinture médiévale des bassins de l’Escaut et de la Meuse / Internationaal Studiecentrum voor de Middeleeuwse Schilderkunst in het Schelde- en Maasbekken. Il progetto è stato reso possibile dall’Ufficio del Primo Ministro federale per gli affari scientifici, tecnici e culturali che ha creato una rete di ricerca interuniversitaria in collaborazione con agenzie federali scientifiche e culturali. Lanciato nel 1993, il progetto beneficia della collaborazione di tre istituzioni: i musei reali delle belle arti del Belgio (Eliane De Wilde), l’Université catholique de Louvain (Roger Van Schoute) e la Katholieke Universiteit Leuven (Maurits Smeyers). Le opere furono scritte da quattro storici dell’arte, Cyriel Stroo, Pascale Syfer-d’Olne, Anne Dubois e Roel Slachmuylders, e la riflettografia a infrarossi fu eseguita da Freya Maes. Il catalogo contiene riproduzioni a colori di tutti i dipinti e altra documentazione visiva da indagini di laboratorio, fotografie di lavori correlati e diagrammi di cornici originali.
VOLUME 3
Il terzo volume è costituito da un gruppo finale di artisti preminenti, artisti designati dal periodo di transizione alla fine del XV e all’inizio del XVI secolo, a cui gli autori fanno varie attribuzioni e interpretazioni.
VOLUME 4
Il quarto volume esamina tutte le opere attribuite a maestri con nomi provvisori dal 1470 alla prima metà del XVI secolo (Maestro della Sequenza di Giuseppe, Maestro della Leggenda di Magdalen, Maestro della Pala di Orsoy, Maestro della Leggenda di Santa Barbara, Maestro della leggenda di Santa Caterina, Maestro della leggenda di Santa Lucia, Maestro della leggenda di Sant’Orsola, Maestro della visione di Saint-Gudule, Maestro del 1473). Fu verso il 1900 che le opere anonime furono prima raggruppate, sulla base di affinità stilistiche, attorno ad alcuni dipinti che presentavano particolari caratteristiche. Ogni gruppo è attribuito a un maestro anonimo che prende il nome dal dipinto (l’opera omonima) che costituisce la base per questo gruppo. Questi gruppi servono a dare la direzione all’opera degli storici dell’arte, nella speranza di identificare questi pittori anonimi in un secondo momento. Alcuni di questi gruppi, a cui sono stati aggiunti nuovi lavori negli ultimi decenni, appaiono abbastanza eterogenei e meritano un riesame critico alla luce dei moderni metodi di analisi.
Come i tre volumi precedenti, è pubblicato in inglese e abbondantemente illustrato con fotografie a colori dei dipinti investigati, fotografie di dettaglio e materiale comparativo. Ognuno dei diciannove quadri è stato sottoposto ad un esame esauriente e dettagliato, seguendo un metodo di ricerca scientifica che è stato pienamente consolidato nel corso degli anni. Ciò comprende, da un lato, l’esame dei supporti e dei fotogrammi originali, l’analisi dendrocronologica, la riflettografia a infrarossi, l’osservazione stereomicroscopica, l’analisi radiografica, l’imaging a fluorescenza ultravioletta e, ove possibile, l’esame di campioni di pittura e, d’altra parte, storico, analisi iconografica e stilistica, datazione, attribuzione e bibliografia.
Ogni gruppo di dipinti attribuito a un maestro con un nome provvisorio è introdotto con un breve status quaestionis che evoca le origini del gruppo e le principali pubblicazioni ad esso relative. Nelle loro annotazioni sui singoli dipinti, gli autori hanno basato la loro ricerca sul loro confronto il più strettamente possibile con le opere intorno alle quali ogni gruppo è raggruppato. Alcuni dipinti nei Musei reali di Belle Arti del Belgio sono essi stessi opere omonime. In questi casi gli autori hanno fatto ogni sforzo per documentare questi lavori di riferimento nel modo più completo possibile.
VOLUME 5
Basato su opere conservate nel Museo Reale di Belle Arti del Belgio, questo catalogo e raccolta di saggi cerca di far luce sulla pittura di Bernard van Orley.
Gli anni 1510 e 1520 sembrano essere un momento cruciale per l’introduzione del Rinascimento nell’ex Paesi Bassi. Quel periodo coincide con il primo periodo di attività di Bernard van Orley, un grande testimone della transizione. Fino ad ora, la ricerca si è concentrata sull’artista attraverso i suoi superbi arazzi. Eppure, dalla fine del primo decennio del XVI secolo al 1521, quando firmò il monumentale lavoro e il polittico di Lazzaro(Bruxelles, MRBAB / KMSKB, Inv. 1822), l’artista ha prodotto dipinti che hanno integrato sempre più forme dalla penisola italiana. Questo cambiamento di prospettiva ha portato a differenze significative in termini di pratiche di laboratorio? Come possono essere meglio caratterizzate le opere quando costituiscono il nocciolo duro di un catalogo con mutevoli frontiere? In che modo gli archivi possono gettare nuova luce sull’attività dell’artista? Quelle domande sono al centro di un catalogo e di saggi, che mirano a rinnovare la visione della pittura di Bernard van Orley, sulla base delle opere conservate nel Royal Museum of Fine Arts del Belgio.
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