Descrizione
La Vivarini gestiva le officine di pittura più produttive a Venezia. I suoi retaboli, ali di organo, pannelli di maria e ritratti sono stati creati per i clienti da Venezia alla Calabria. Il volume combina problematiche e metodi dell’arte, della storia sociale ed economica con le analisi della tecnologia pittorica.Le opere di Antonio Vivarini, di suo cognato Giovanni d’Alemagna, di suo fratello Bartolomeo e del figlio Alvise resistono in molti modelli comuni di sviluppo stilistico, tipologico e tecnico. Lo studio chiede informazioni sui processi di accoglienza e le innovazioni e si occupa di modelli di descrizione precedenti, come quello dell ‘”influenza” toscana.La prima collaborazione ampiamente documentata di un pittore alpino del nord in Italia viene discussa come trasferimento di cultura e tecnologia. L’approccio della “monografia dell’officina” consente di perseguire la questione delle continuità e delle tradizioni per tutta la durata della vita, in particolare come “tradizioni dell’officina”, che sono spesso implicitamente assunte. Spesso si rivelano costrutti che possono essere fatti risalire a determinate premesse storiche per la creazione artistica in un laboratorio di famiglia.Il primo studio delle botteghe del pittore di Vivarini, che presenta il lavoro veneziano, comprese le fonti e un gran numero di dipinti a colori.Le condizioni di produzione a Venezia e la genesi concettuale e tecnica dei dipinti sono discussi per la prima volta in una “monografia di laboratorio”.
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