Descrizione
Nella parte più nascosta della cattedrale di Ampurias in Castelsardo si materializza finalmente un indizio. Antonio il Grande, l’anacoreta del fuoco e del deserto, nel suo vecchio simulacro di legno, sebbene defilato e ramingo tra le sacristie e gli altari, è da sempre presente e si manifesta come arcano testimone di una rivelazione. Il suo racconto affida a queste note la storia non detta, nella puntuale geografia dei fatti, che le cronache delle evoluzioni e delle trasformazioni dei luoghi e delle opere hanno percorso. Il retablo perduto, attraverso le parti che di esso sopravvivono, ritrova i passi della sua storia e riannoda le trame del tempo intorno a un enigma di cui tutto ignoravamo fuorché l’esistenza.
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