Descrizione
Tra le espressioni artistiche, la scultura è quella che riesce meglio a rappresentare le diverse sfaccettature della figura umana, per la tridimensionalità delle forme, la complessità dei volumi, l’attenzione al dettaglio e alla relazione dei corpi con lo spazio. Quello spazio intimo della materia che racconta il corpo trasformandolo in forma e luogo di accadimenti nelle più diverse modulazioni, ora armonizzandole in una compostezza classica, ora enfatizzando il movimento con cui la materia presenta se stessa, sollecitando le superfici con tonalità impressioniste, o ripiegando su narrazioni liriche, simboliste, metafisiche. In questa rassegna di sculture di artisti del Novecento – da Auguste Rodin ad Arturo Martini, Fernand Léger, Henri Matisse, Virgilio Guidi, Henri Moore, Igor Mitoraj – le molteplici singolarità della condizione umana vengono rappresentate attraverso un insieme di opere che toccano temi tra loro in dialogo: il cammino della vita, l’incontro, la relazione, la lontananza, l’attesa, l’empatia, la compassione. Un percorso che richiama le idee sempre attuali dell’Umanesimo, rielaborandole con un linguaggio artistico che invita alla memoria e alla riflessione. L’arte scultorea diventa così sollecitazione a riappropriarsi della capacità di osservare, a recuperare il valore delle pose e dei gesti, a soffermarsi non solo sulle forme ma anche, e forse soprattutto, sui significati.
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