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Descrizione
Descritto da Malvasia come creatore e promotore della nuova “maniera moderna”, Guido introduce la quarta età della pittura: un periodo segnato da una nuova e talvolta audace elaborazione sulla nozione di perfezione artistica sviluppata dai Carracci e realizzata più specificamente da Ludovico . L’arte in Italia avrebbe potuto declinare di nuovo dopo la morte dei Carracci, ma grazie a Guido e Domenichino, Francesco Albani e Guercino, una fioritura rinnovata dell’arte pittorica prevale a Bologna e si diffonde in tutta Italia. Nel valutare il ruolo di Guido nel promuovere questa nuova avanguardia artistica, Malvasia si trova in una impasse teorica. Da un lato, non può resistere alla sua infatuazione per il lavoro di Guido; dotati di poteri incantatori, i dipinti di Guido incarnano il più grande lusso della modernità: una ricerca infinita di raffinatezza estetica e bellezza trascendentale sia nella rappresentazione del corpo umano che nell’orchestrazione di luce, colore e impasto. D’altra parte, Malvasia non riesce ad abbracciare l'”ultima maniera” di Guido, dove la delicatezza rasenta la debolezza, la trascendenza si fonde in un’astrazione senza scopo, la visione divina genera incompletezza e la sprezzatura si trasforma in apparente spensieratezza. Negli occhi di Malvasia, Guido è al tempo stesso un modello di virtù e la vittima della forza demoniaca del gioco d’azzardo. Con acuità, Malvasia elogia Guido, il creatore di denaro, l’artista sicuro di sé in grado di rivedere le regole del mercato dell’arte aumentando il valore della pittura; ma detesta Guido lo spreco di denaro, l’artista indebitato che gioca con la sua reputazione e, presumibilmente, la qualità delle sue creazioni. Riccamente illustrato, questo volume fornisce una traduzione e un’edizione critica della vita di Guido, offrendo copiose note storiche piene di informazioni documentarie sulla biografia di Guido e le opere di Guido citate da Malvasia. Costituisce il trattamento più completo del lavoro dell’artista nella stampa.
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