Descrizione
Distribuiti in quattro continenti, gli edifici costruiti da Le Corbusier tra il 1907 e il 1965 non erano mai stati abbracciati dall’obiettivo di un fotografo attento alla loro presenza nel paesaggio come la grana fine della loro trama. Per quasi un decennio, Richard Pare ha seguito le strade di mondo, sapendo come aprire le porte degli edifici inaccessibili al pubblico e quelli dedicati al segreto dell’intimità familiare.
L’invenzione di Le Corbusier appare in tutta la sua diversità, chalet svizzeri sovvertiti da Art Nouveau, che ha costruito quasi adolescenti, i grandi portici di cemento armato Capitol Chandigarh, dove la sua produzione tende al monumento. Come questa passeggiata architettonica a cui ha attaccato il suo nome, la narrazione visiva porta gli interni poetici delle ville puriste e la penombra delle chiese di Ronchamp e La Tourette alle sabbie del sole Punjab.
Nessuna immagine ideale o ieratica nelle visioni di questi sessanta o più edifici, perché Richard Pare sapeva come cogliere il gioco delle stagioni e dei cicli quotidiani e rivela quanto l’uso – a volte sacrilego – e l’usura del tempo hanno pattinato il legno, mattone e cemento, le cui sofferenze mute sono messe a nudo.
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