Descrizione
Il volume fa riemergere dall’oblio un “petit maitre”, fra i tanti che con le loro opere contribuirono a tenere alto il prestigio di Roma come incontrastata capitale delle arti europee anche nel ‘700.
Ludovico Stren si cimentò in tutti i generi pittorici, come ritrattista, pittore di fiori, animalista, pittore di figura ed esecutore di pale d’altare e cicli decorativi.
Il saggio introduttivo di Francesco Petrucci, con un esame critico sulla figura di Ludovico Stern nell’ambito della pittura del ‘700 romano, delinea un quadro sulle principali personalità della famiglia Stern, compreso il pittore bavarese Ignazio, gli architetti Giovanni e Raffaele, figura di primo piano nella Roma di Pio VII. Duccio K. Marignoli ha curato un saggio incentrato sulla “Sala delle Quattro Parti del Mondo” di Palazzo Borghese, costituente il capolavoro del pittore, oltre a mettere a fuoco la figura del committente: il principe cadetto don Paolo Borghese Aldobrandini.
Segue un dettagliato catalogo delle opere di Ludovico nei vari generi, comprese le attribuzioni respinte. Un’approfondita sezione documentaria fa luce sulla famiglia Stern e sui lavori di Ludovico, pubblicando anche il suo inventario ereditario e vari documenti sulla committenza Borghese. Il volume è un importante un contributo al pieno riconoscimento della statura artistica dello Stern, che emerge come uno dei massimi pittori della Roma del ‘700.
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