Descrizione
Quasi quarant’anni dopo la sua morte, fu finalmente il momento per un primo studio approfondito di Marcel Coard (1889-1974), uno sconosciuto designer e scenografo Art Deco, che esercitò dal 1913 al 1958. Senza mai raggiungere la notorietà di A Ruhlmann, a Frank o a Groult, per fare solo alcuni esempi, il suo lavoro è nondimeno una grande forza creativa, sia per i materiali usati che per le sue forme.
Primo architetto, dilettante di arti africane, oceaniche e asiatiche, il suo lavoro, tinto di cubismo ed esotismo, si riflette nelle sue varie passioni. Nei suoi mobili, di solito semplici e sgombri, la possibile severità dei piani, le linee rette, le lunghe curve, è mitigata da alcuni “incidenti” inattesi, come motivi decorativi delicati che spesso evocano fonti di ispirazione lontane. I motivi africani che incorpora volentieri nelle sue decorazioni lo spingono a dare un po ‘di rusticità ad alcuni dei suoi mobili. Legno massiccio, semplicemente squadrato, ricordano quelli di un altro seguace dell’arte e del cubismo negro, il suo collega Pierre Legrain.
Adepto contrasta tra legni scuri e decori dai toni chiari e delicati, utilizza, oltre a legni pregiati, lastre di lapislazzuli, ametiste, galaliti, vetri, lame specchiate, shagreen, madreperla e, uno dei primi, pergamena.
La cura che porta alle sue creazioni lo porta a lavorare per grandi nomi del primo Novecento, come il couturier Jacques Doucet o l’agente di cambio Paul Cocteau, fratello maggiore del poeta, che offre a Marcel Coard l’opportunità per esprimersi liberamente nella sua proprietà a Tours. Ma lavora anche per il Mobilier national, e ottiene principalmente commissioni private per le quali lavora come decoratore-architetto d’interni, riorganizzando gli spazi così necessari, disponendo tra loro creazioni personali e oggetti “trovati” presso antiquari.
Poco prima della sua morte, Marcel Coard ha spiegato la sua visione del mobile: “Ho sempre evitato di ripetere me stesso. Non volevo davvero fare lo spettacolo. Questi mobili sono stati realizzati individualmente nei migliori materiali che ho potuto trovare […]. ”
Non c’è dubbio che questo libro, riccamente illustrato, potrà finalmente delle offerte il lavoro di Marcel Coard prima
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