Descrizione
Il volume, con prefazione di Germano Celant e numerosi contributi critici, ripercorre l’opera dell’architetto milanese Mario Bellini, in un viaggio trasversale lungo quasi sessant’anni tra design, architettura, allestimenti, e molto altro.
In queste pagine si racconta, infatti, anche il fotografo (come sottolineano Gabriele Basilico e Mario Calabresi), il collezionista d’arte (ne scrive Vittorio Sgarbi), il direttore di una rivista prestigiosa come Domus (dal 1986 al 1991 come ricorda Italo Lupi), il compagno di esplorazioni in giro per il mondo (con l’urbanista Marco Romano). In una parola il viaggiatore sempre curioso che si nasconde dietro l’architetto celebrato ovunque e il designer vincitore di otto Compassi d’oro.Un artista abile a muoversi in tutte le scale del progetto – dalla sedia al grattacielo come è stato il suo professore al Politecnico di Milano Gio Ponti – che ora riporta al centro del dibattito il ruolo eversivo e salvifico della “bellezza” e la capacità tutta italiana di esserne interprete nel mondo.
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