Descrizione
La personalità di Michelangelo Grigoletti (1801-1870) deve essere inquadrata nel contesto culturale e figurativo veneto dell’Ottocento, facente capo all’Accademia di Belle Arti di Venezia, all’epoca in cui i dettami del Romanticismo andavano lentamente sostituendo le poetiche neoclassiche, filtrate sul confronto con la tradizione pittorica del Rinascimento locale.
“Casto nel disegno, compositor giudizioso, coloritore robusto e nobile figlio della veneta scuola” – secondo quanto ebbe a definirlo il contemporaneo Francesco Zanotto -, dalla natìa Roraigrande di Pordenone Grigoletti giunse tra le lagune nel 1820 per frequentarvi le aule accademiche, ma finì col fissarvi la propria residenza, divenendo titolare di un insegnamento presso la stessa istituzione che ne aveva sancito la formazione artistica.
Apprezzato autore di pale d’altare e dipinti a soggetto storico-letterario, il pittore deve la sua notorietà soprattutto ai ritratti “vivi e parlanti” in cui seppe infondere il meglio della sua vena creativa e ai quali deve una fortuna critica che dalla mostra del Ritratto veneziano dell’Ottocento, organizzata a Venezia da Nino Barbantini nel 1923, lo ha accompagnato sino ai giorni nostri.
Nel Catalogo ragionato sono state sottoposte ad analisi critica e riprodotte tutte le opere pittoriche e grafiche ritenute autografe (alcune delle quali inedite) e quelle attribuite per un totale di oltre 250 schede a cui si aggiunge un elenco di quelle perdute. Il regesto è accompagnato dalla trascrizione di documenti e lettere che contribuiscono a gettare luce sulle vicende biografiche dell’artista e sull’evoluzione del suo percorso professionale. Un’estesa bibliografia, accompagnata da un’ampia selezione antologica dei brani maggiormente significativi, rende conto, in maniera circostanziata, dell’attenzione critica che gli rivolsero i suoi contemporanei nonché degli studi e delle ricerche fino ad oggi dedicati al pittore e alla sua produzione.
“Casto nel disegno, compositor giudizioso, coloritore robusto e nobile figlio della veneta scuola” – secondo quanto ebbe a definirlo il contemporaneo Francesco Zanotto -, dalla natìa Roraigrande di Pordenone Grigoletti giunse tra le lagune nel 1820 per frequentarvi le aule accademiche, ma finì col fissarvi la propria residenza, divenendo titolare di un insegnamento presso la stessa istituzione che ne aveva sancito la formazione artistica.
Apprezzato autore di pale d’altare e dipinti a soggetto storico-letterario, il pittore deve la sua notorietà soprattutto ai ritratti “vivi e parlanti” in cui seppe infondere il meglio della sua vena creativa e ai quali deve una fortuna critica che dalla mostra del Ritratto veneziano dell’Ottocento, organizzata a Venezia da Nino Barbantini nel 1923, lo ha accompagnato sino ai giorni nostri.
Nel Catalogo ragionato sono state sottoposte ad analisi critica e riprodotte tutte le opere pittoriche e grafiche ritenute autografe (alcune delle quali inedite) e quelle attribuite per un totale di oltre 250 schede a cui si aggiunge un elenco di quelle perdute. Il regesto è accompagnato dalla trascrizione di documenti e lettere che contribuiscono a gettare luce sulle vicende biografiche dell’artista e sull’evoluzione del suo percorso professionale. Un’estesa bibliografia, accompagnata da un’ampia selezione antologica dei brani maggiormente significativi, rende conto, in maniera circostanziata, dell’attenzione critica che gli rivolsero i suoi contemporanei nonché degli studi e delle ricerche fino ad oggi dedicati al pittore e alla sua produzione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.