Mille e Cento Croci nel Sud della Lorena (Francia)

Descrizione

Come può un’opera così completa, così erudita, su un argomento così specialistico, essere opera della geologa Jacqueline Desmons? Cela n’aurait pas été possible sans un ensemble de circonstances, le goût de la nature et des promenades que donne cette spécialité, la curiosité et l’amour du travail de Jacqueline et une solide formation universitaire qui lui avait appris comment appréhender et traiter un soggetto. La geologia porta a percorrere i sentieri che l’autore ha fatto prima sulle Alpi per i suoi studi e il suo lavoro di ricercatore, poi per gusto e curiosità. Ha camminato molto nelle foreste della Lorena nel tempo libero, interessandosi ai canti degli uccelli, incontrando croci di passaggio o incidenti, così commovente. La documentazione raccolta su questi la spinse ad offrire i suoi servizi, come volontaria, all’Inventario della Lorena, rue du Haut-Bourgeois, dove incontrò Marie-France Jacops, pozzo di scienza sull’arte lorenese, a cui rende omaggio nella sua prefazione . Il servizio Inventario ha fornito materiale fotografico e stampe in cambio di scatti, location e avvisi sulle croci. Il contratto è durato diversi anni. Durante il suo pensionamento, ha considerato di usarlo per una pubblicazione. Avrebbe potuto concepirlo come un catalogo, in ordine alfabetico dei comuni, con foto e avvisi. Sarebbe stato molto più semplice ma avrebbe portato molte meno novità. Ha preferito affrontare una sintesi rigorosamente composta, un lavoro accademico, studiando successivamente la struttura dei monumenti, la loro iconografia, il loro stile, la loro appartenenza a possibili laboratori. Lo studio è accompagnato da mappe, statistiche, disegni, scatole, estendendo l’argomento alla storia generale dell’arte. Gli storici dell’arte vi troveranno molte nuove intuizioni sull’argomento, spesso trattate in modo superficiale fino ad allora. Ma il testo è accessibile a tutti e ha anche pensato, mentre lo scriveva.

La geologia delle croci

La geologia regionale è importante per la natura litologica delle croci e anche per l’insediamento di villaggi, aree coltivate o forestali. Il materiale che costituisce le croci di pietra della Lorena meridionale è suddiviso tra calcare (62%) e arenaria (36%), la dolomite costituisce solo una piccolissima frazione molto locale e il resto è costituito principalmente da granito. Ciò conferma che la pietra, un materiale pesante, era difficilmente trasportata, non erano ancora i tempi in cui le cave locali non sarebbero state riaperte e le pietre sarebbero state acquistate a migliaia di chilometri di distanza per restaurare il nostro patrimonio monumentale o pavimentare le nostre città. Innumerevoli piccole cave antiche punteggiano la regione, quasi ogni villaggio aveva il suo dove attingere macerie per la costruzione e ciottoli per la costruzione. muratura in pietra, le cui panchine erano sottili e spesso discontinue. Non si deve presumere che il materiale sia stato estratto da esso per le croci. Gli scultori dovevano infatti procurarsi le provviste dalla cava più vicina di buona pietra da taglio. I livelli stratigrafici utilizzati sono quindi pochissimi in questa terra di pietre morbide, non ricristallizzate, cioè la Lorena. Poi c’era la questione dei trasporti: fiume se un fiume vicino aveva, almeno in tempi di acqua alta, il pescaggio necessario, se non il carro ei buoi … I livelli stratigrafici utilizzati sono quindi pochissimi in questa terra di pietre morbide, non ricristallizzate, cioè la Lorena. Poi c’era la questione dei trasporti: fiume se un fiume vicino aveva, almeno in tempi di acqua alta, il pescaggio necessario, se non il carro ei buoi … I livelli stratigrafici utilizzati sono quindi pochissimi in questa terra di pietre morbide, non ricristallizzate, cioè la Lorena. Poi c’era la questione dei trasporti: fiume se un fiume vicino aveva, almeno in tempi di acqua alta, il pescaggio necessario, se non il carro ei buoi …