Mimmo Rotella Catalogo Ragionato

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Vol.2,for.24×28,pag.1312,ill.3850,b/n.700,col.3150,lin.Ita/Ing

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Descrizione

Catalogo Ragionato

Primo Volume 1944 – 1961

Il primo volume del Catalogo Ragionato delle opere di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006) è parte di un progetto più esteso di schedatura sistematica dell’intero corpus dell’artista, a cura di Germano Celant.

La pubblicazione è realizzata in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute, costituito nel 2012 da Inna e Aghnessa Rotella e diretto da Antonella Soldaini, insieme con la Fondazione Mimmo Rotella, presieduta da Rocco Gugliemo.Nel primo tomo, l’analisi e la verifica scientifica vengono condotte sui lavori realizzati nel periodo tra il 1944 e il 1961, vale a dire dalle sperimentazioni pittoriche, prima figurative e poi verso l’astrattismo geometrico, fino all’invenzione delle tecniche del décollage e del retro d’affiche. Attraverso un percorso cronologico, il Catalogo mette in luce le varie tappe evolutive che hanno caratterizzato il linguaggio dell’artista, permettendo una lettura più ampia e documentata delle opere realizzate in quel periodo. Rotella, che fin dai primi anni cinquanta fa dell’appropriazione del manifesto pubblicitario affisso sui muri di Roma la propria cifra stilistica, sviluppa da questo gesto due tecniche parallele: utilizzando il recto delle affiches realizza i décollages, al principio più vicini a un gusto informale tipico delle ricerche coeve di Alberto Burri e Lucio Fontana, e in seguito più figurativi e iconici, in linea con la tendenza Pop che si sta sviluppando a livello internazionale; mentre dal verso dei manifesti, carichi di materia strappata dai muri e segnati da muffe, graffi, residui di calce e intonaco, prendono forma i retro d’affiches. Con l’adozione del manifesto, a partire dall’inizio degli anni cinquanta, e la pratica del décollage e del retro d’affiche, Rotella indaga il funzionamento autonomo dell’arte quale messa a fuoco di una spersonalizzazione del tentativo di creare uno spazio altro a favore dell’oggettivazione dello spazio del reale. Abolendo ogni gerarchia dei soggetti trattati, la narrazione di Rotella nel periodo analizzato in questo primo volume riesce ad essere inarrestabile e spettacolare, inglobando al suo interno icone appartenenti a mondi diversi come quelli della pubblicità e del cinema.

Secondo Volume 1962-1973

Il secondo volume del Catalogo ragionato delle opere di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006), a cura di Germano Celant, è parte di un progetto più esteso di schedatura sistematica dell’intero corpus dell’artista. La pubblicazione è realizzata in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute, costituito nel 2012 da Inna e Aghnessa Rotella e diretto da Antonella Soldaini, insieme con la Fondazione Mimmo Rotella, presieduta da Aghnessa Rotella.

In questo volume l’analisi e la verifica scientifica sono condotte sui lavori realizzati nel periodo tra il 1962 e il 1973, quando l’artista consolida il linguaggio del décollage nel suo aspetto più grafico e pop e transita alle ricerche legate alle tecniche di riproduzione fotomeccanica dell’immagine. Utilizza il riporto fotografico e l’artypo, fino alla definizione di una prassi più automatica e immediata negli effaçages e nei frottages. Attraverso un percorso cronologico il Catalogo mette in luce le varie tappe evolutive che hanno caratterizzato il fare dell’artista, permettendo una lettura ampia e documentata delle opere di questo periodo. Partendo dall’immagine pubblicitaria, sia essa di realizzazioni cinematografiche o di prodotti di largo consumo, Rotella prosegue con le sue sperimentazioni sui décollages, ora non più informali, ma influenzati dalle nuove icone della società di massa. I lavori realizzati agli inizi degli anni Sessanta sono esposti in occasione di importanti ricognizioni internazionali attente alle più innovative tendenze contemporanee, tra cui “New Realists” (New York, Sidney Janis Gallery, 1962) e la XXXII Biennale di Venezia del 1964. In entrambe, le opere di Rotella sono messe in relazione con quelle della Pop Art, soprattutto statunitense, che attinge da un immaginario affine a quello dell’artista italiano.Parallelamente accresce il suo interesse per i processi di stampa: nascono prima i riporti fotografici – ottenuti proiettando l’immagine selezionata del manifesto su una tela emulsionata –, e poi gli artypos. Questi ultimi sono fogli utilizzati per la taratura delle macchine e scartati dalle tipografie, di cui Rotella si appropria per farne opere d’arte caratterizzate da sovrapposizioni iconografiche casuali. In linea con l’ondata libertaria e libertina del movimento sessantottesco, l’artista rivolge la sua attenzione alle riviste patinate da cui ricava i dettagli, spesso caricati di un forte erotismo, per i suoi effaçages e frottages, risultato dell’intervento di un solvente sui ritagli di quotidiani e di settimanali.“L’avvicinamento tra fotografia e arte è cruciale negli anni Sessanta, quando gli artisti rompono con lo specifico linguistico, riprendendo le indicazioni di allargamento che erano già presenti dal Futurismo al Dadaismo e al Surrealismo. Anche Rotella partecipa a una scoperta della fotografia come strumento visivo e, cosciente delle trappole espressioniste che negli anni Cinquanta avevano mescolato colore e immagine riprodotta, cerca un’operazione di totale  ‘autoreferenzialità’ dell’immagine fotografata […]. Parlando attraverso la sua pura specificità informativa, riduce al massimo la traslazione artistica” (Celant).

Informazioni aggiuntive

Peso 8,0 kg
Editore

SKIRA

Autore

Germano Celant

Biografia dell'Artista

Pittore Italiano

Nato/Born:Italia Catanzaro 1918

Morto/Dead:Italia Milano 2006

Spedizione/Shiping

in 10 Giorni/Days

Anno

1 volume 2016

2 volume 2020

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