Nicola e Giovanni Pisano I Pulpiti

 167,00

Vol.1,for.22×28,pag.364,ill.338,b/n.330,col.8.lin.Ing

rilegatura rigida

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Descrizione

Nell’anno 1260 Nicola Pisano, lo scultore che iniziò la rinascita degli ideali classicizzanti che più tardi avrebbero costituito una componente importante dell’arte rinascimentale italiana, creò un monumento straordinario e insolito per il Battistero di Pisa, un pulpito esagonale sostenuto da sette colonne colorate e che mostrava sul parapetto cinque rilievi narrativi visivamente convincenti; diversi anni dopo disegnò un secondo pulpito, questa volta per la cattedrale di Siena. Verso la fine del secolo, suo figlio Giovanni ricevette un incarico di pulpito per la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, a Pistoia, da seguire alcuni anni dopo (1302) da un altro per il duomo di Pisa. Questi quattro straordinari monumenti, ciascuno basato su antiche tradizioni e sui propri immediati predecessori, eppure ognuno una soluzione altamente innovativa e originale,
I pulpiti di Nicola e Giovanni Pisano furono prodotti durante un periodo di enorme flusso economico, intellettuale, culturale e spirituale. Il corpo di conoscenza espanso che derivò dall’ascesa della Scolastica – una corrente teologico-intellettuale che, a partire dalle scuole della cattedrale francese del XII secolo, tentò di riconciliare la fede cristiana con i nuovi ideali di osservazione e ragione, in breve, per sintetizza l’apprendimento cristiano e classico – trova espressione in nuovi temi e motivi naturalistici che abbondano nella pittura, nell’illuminazione di libri e nella scultura, e nell’iconografia religiosa e civica. In contrasto con l’enfasi sull’esperienza trascendentale del primo Medioevo, i nuovi ordini religiosi centrati sull’urbano del tredicesimo secolo, come i domincani e i francescani, promuovevano un più diretto, relazione empatica tra i comuni mortali e Dio e i suoi santi. I pulpiti di Pisano furono profondamente informati da queste nuove condizioni e preoccupazioni, e a loro volta contribuirono a cambiare le percezioni sul mondo naturale e sulla natura dell’esperienza religiosa. Infatti, questi pulpiti sono tra le prime manifestazioni visive in Italia della inclinazione scolastica ad abbracciare una vasta gamma di conoscenze, poiché le narrazioni relative alla storia biblica sono accresciute dalle rappresentazioni di Virtù e Vizi, Arti Liberali e profezie pagane dell’antichità.
I sermoni esposti da questi e altri pulpiti urbani erano molto accresciuti dal carisma dei loro predicatori e dall’interazione tra verbale e visivo, entrambi espressi nel “vernacolo”, cioè, nel caso dei sermoni, non più solo nella remota lingua latina, e nel caso delle immagini visive non impiegano più le forme e i simboli astratti dei periodi precedenti. Ma la predicazione non era affatto l’unica funzione di queste piattaforme rialzate; erano usati per una varietà di occasioni cerimoniali e, come il mistero para-liturgico e le opere miracolose che stavano diventando sempre più popolari, soddisfacevano i bisogni di edificazione, diversione e persino divertimento, i bisogni come irresistibili nel tredicesimo e quattordicesimo secolo sono oggi

In questo libro esploriamo nella parola e nell’immagine queste e altre questioni relative ai pulpiti di Nicola e Giovanni Pisano, sia come singoli capolavori che come monumenti nel più ampio contesto delle tradizioni del pulpito. Nicola e Giovanni, per quanto diversi fossero i loro stili scultorei, erano entrambi consumati narratori di storie ed è tutt’altro che stupefacente osservare i dispositivi formali impiegati per rendere quelle storie il più convincenti possibile: assisteremo così a varie interpretazioni delle narrazioni, che differiscono accenti iconografici e dispositivi formali, mutevoli concezioni della figura umana e sviluppo della consapevolezza spaziale nel lavoro di padre e figlio. Offrendo strette letture dell’iconografia narrativa e figurativa e la forma scultorea concepita per dar loro espressione, questo libro invita il moderno lettore di spettatori a seguire l’itinerario del loro pubblico originale, l’adoratore in piedi davanti a lui e camminare intorno a ogni pulpito. Inoltre, numerose viste ravvicinate di passaggi difficili da vedere in situ offrono un accesso privilegiato a dettagli facilmente visibili principalmente allo scultore al lavoro piuttosto che allo spettatore in piedi o in giro.

 

Informazioni aggiuntive

Peso 3,5 kg
Editore

BREPOLS

Anno

2006

Autore

A.F.Moskowiz

Biografia dell'Artista

Scultori Italiani

Pisano Nicola Nato/Born: Italia Pisa 1220/Morto/Dead:Italia Pisa 1284

Nicola Pisano è stato uno scultore e architetto italiano, tra i principali maestri della scultura gotica a livello europeo, che contribuì in maniera determinante alla formazione di un linguaggio figurativo "italiano".

Pisano Giovanni Nato/Born:Italia Pisa 1250/Morto/Dead:Italia Pisa 1315
Giovanni Pisano è stato uno scultore e architetto italiano. Riuscì a sviluppare gli spunti del padre Nicola, confermando il ruolo preminente della scultura tra le arti figurative del XIII secolo, almeno fino al sorgere di Giotto.

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