Descrizione
La figura di Nicola Schiavone (Torremaggiore 1907-1967), viene rievocata, dopo 45 anni dalla sua scomparsa.
Si formò giovanissimo a Torino lavorando presso lo studio dello scultore molisano Arturo Stagliano al quale fu segnalato da Leonardo Bistolfi, uno dei massimi esponenti della scultura italiana a cavallo dei secoli XIX e XX.
Nel 1928 rientrerà a Torremaggiore sua città natale. La permanenza in un centro di provincia non gli impedirà di partecipare alle manifestazioni della vita artistica nazionale e regionale. D’altronde Torremaggiore poteva e può vantare una consolidata tradizione di ingegni artistici, scientifici e musicali che hanno sempre svolto un ruolo di stimolo per i propri cittadini.
Dal settembre del 1928, anno in cui è accertata la sua prima partecipazione ad una mostra d’arte collettiva in Foggia, fino ai primi anni ’60 del XX secolo, la presenza in mostre è documentata nei cataloghi e nelle cronache artistiche dei maggiori quotidiani dell’epoca. Svolse una parte importante dell’attività artistica in un momento cruciale della nostra storia nazionale quale è stata la dittatura fascista. Tuttavia ciò non gli impedì di mantenere un atteggiamento indipendente dall’apologia del regime tanto che riuscì ad esprimere uno stile personale apprezzato dalla critica di quel tempo. Nel periodo successivo alla caduta del fascismo, significativa fu la sua partecipazione alla VI Quadriennale d’Arte di Roma del 1951-52.
La vita di Schiavone si è estrinsecata non solo nella pratica delle Scultura, ma anche nella Pittura, nella Grafica e nell’Architettura. Della sua poliedricità sono testimonianza i dipinti e i disegni qui pubblicati insieme ad un ricco repertorio di architettura funeraria. A tutto questo va aggiunto la qualificata ed apprezzata attività di docente di Disegno e Storia dell’Arte per più di un ventennio nell’Istituto Magistrale di Foggia prima, nel Liceo Scientifico e nell’Istituto Magistrale di San Severo poi, fino al 1967 anno della sua morte.
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