Descrizione
Niccolò da Foligno, (erroneamente chiamato Niccolò Alunno dal Vasari) fu uno dei più grandi maestri Umbri della seconda metà del ‘400.
Il suo stile pittorico si distingue per la plasticità delle figure, la robustezza del colorito, la tecnica accurata, la ricerca naturalistica del gesto e dell’espressione e il fine umorismo che anima certe figure. Negli ultimi lavori le figure si allungano, si dimagrano e le facce addolorate di contraggono.Il suo temperamento artistico ora mistico e dolce, ora violento e appassionato, ma, schiettamente originale, esercitò un largo influsso sui suoi contemporanei dell’Umbria e delle Marche e su tutta la scuola di Foligno della seconda metà del Quattrocento. Morì nel 1502, lasciando incompiuta l’opera con il Martirio di S. Bartolomeo, ordinando a suo figlio Lattanzio di condurlo a compimento.
Il suo stile pittorico si distingue per la plasticità delle figure, la robustezza del colorito, la tecnica accurata, la ricerca naturalistica del gesto e dell’espressione e il fine umorismo che anima certe figure. Negli ultimi lavori le figure si allungano, si dimagrano e le facce addolorate di contraggono.Il suo temperamento artistico ora mistico e dolce, ora violento e appassionato, ma, schiettamente originale, esercitò un largo influsso sui suoi contemporanei dell’Umbria e delle Marche e su tutta la scuola di Foligno della seconda metà del Quattrocento. Morì nel 1502, lasciando incompiuta l’opera con il Martirio di S. Bartolomeo, ordinando a suo figlio Lattanzio di condurlo a compimento.
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