Descrizione
La vita di Omar Ronda (1947-2017) è una rocambolesca avventura contemporanea sempre attraversata dall’arte e dalla curiosità.
In questa pubblicazione, curata da Vittoria Coen, sono catalogati compiutamente i due nuclei più importanti del suo lavoro, Genetic Fusion e Frozen, con oltre 2900 immagini a colori e una selezionata antologia critica.
Omar Ronda, alchimista del nostro tempo, come scrive Carlo Fruttero, “parte dalla scienza per arrivare all’arte” sfruttando le infinite qualità della plastica e del colore. Ci regala così il filo rosso di un’esperienza unica e irripetibile da condividere tra icone del XX secolo e paesaggi dell’anima.
Considerato tra i principali artisti italiani contemporanei, Omar Ronda, nasce a Portula (Biella) nel 1947 e frequenta il clima intellettuale e artistico che si respira a Torino alla fine degli anni sessanta. A partire dal 1967 lavora con vari galleristi italiani e stranieri quali Gian Enzo Sperone e Lucio Amelio, Giorgio Marconi e Lucrezia De Domizio Durini e frequenta numerosi artisti internazionali tra i quali Pistoletto, Kounellis, Penone, Zorio, Merz, Boetti, Paolini, Calzolari, Paolini e Chia. Nel 1973-1974 risiede a New York, dove vive intensamente il clima underground e l’energia che la Grande Mela sa infondere nelle giovani generazioni di quegli anni destinati a entrare nella leggenda. Andy Warhol, Keith Haring, Basquiat sono solo alcuni degli incontri più significativi e decisivi per la sua creatività. Conosce inoltre Leo Castelli e Ileana Sonnabend, con i quali espone in Italia opere di Rauschenberg, Warhol, Dine, Wesselmann, Cy Twombly, Lichtenstein, Robert Indiana, Claes Oldenburg, i minimalisti Sol LeWitt, Carl Andre, Bob Morris e altri ancora.
Nel 1990-1991 realizza installazioni estreme sulla vetta del Monte Bianco e nelle grotte di Is Zuddas in Sardegna. Nel 1993 fonda un gruppo artistico con il quale organizza mostre e installazioni con materie plastiche dedicate prevalentemente ad animali in pericolo di estinzione: numerose le sedi espositive in Italia e all’estero, da Milano nel 1996 alla Biennale di Venezia nel 2001, da Vilnius a Spoleto, da Ostenda a Tel Aviv e Seoul, da Firenze a Biella e Malindi. Dalle “patafische” creature degli anni ottanta ai Codici e alle Mutazioni genetiche, dalle Foreste pietrificate divenute poi Genetic Fusion (1989-1991) ai Frozen e all’idea di Supernatura, il lungo viaggio cosmico di Ronda è ampiamente dettagliato dalle sue interviste. Di lui si sono occupati i principali critici d’arte e studiosi italiani e stranieri, tra cui Harald Szeemann, Philippe Daverio, Tommaso Trini, Vittorio Sgarbi, Willy Van den Bussche, Martina Corgnati.
Molte le pubblicazioni realizzate con i maggiori editori d’arte e innumerevoli le recensioni sui più importanti giornali e periodici internazionali.
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