Descrizione
“Volendo fare di sua mano Lui è il meglio maestro d’Italia”. Con queste parole, in una lettera inviata da Roma a Siena il 7 novembre 1500, il banchiere Agostino Chigi presenta Pietro Perugino al padre Mariano.
Che Perugino fosse considerato il più grande pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento è comprovato da molte altre fonti dell’epoca.
Questo primato inizia poi gradualmente a dissolversi e, se prestiamo fede a Vasari, il giro di boa è segnato dalla presentazione al pubblico fiorentino, nel 1507, della pala destinata all’altare maggiore della basilica della Santissima Annunziata. Un clamoroso insuccesso, davanti al quale Perugino, quasi sessantenne, si difende dichiarando la sua impotenza di fronte a mutamenti del gusto ormai al di fuori della sua portata.
Lo scopo principale della mostra è restituire a Perugino il ruolo che gli avevano assegnato il suo pubblico e la sua epoca.
Da qui, la scelta di individuare per il progetto espositivo solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale sono portate a compimento tre commissioni che segnano l’apice della sua carriera: la Crocifissione della cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen.
Il catalogo scientifico presenta i contributi dei maggiori specialisti del pittore e del periodo. I saggi, volti a ripercorrere le tappe della carriera di Pietro, dalla formazione al ritorno in Umbria di inizio Cinquecento, saranno introdotti da testi volti a descrivere meglio il “tempo” del maestro, approfondendone la storia, il pensiero e gli spazi. Ampio margine sarà riservato ai direttori e ai curatori delle collezioni di appartenenza delle opere in prestito, ad accentuare il carattere corale di un’impresa che nasce prima di tutto da una collaborazione effettiva tra istituti, fra i quali in primis le Gallerie degli Uffizi, la National Gallery di Washington, la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi e la Gemäldegalerie di Berlino.
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