Descrizione
Recuperare l’identità del Friuli e le radici culturali che testimoniano la ricchezza del Friuli occidentale come sito di osmosi tra Oriente e Occidente: in questa prospettiva il comune di San Vito al Tagliamento festeggia i 500 anni dalla nascita dell’illustre cittadino Pomponio Amalteo. Figura significativa del Rinascimento in Friuli, studente e genero del Pordenone, Pomponio Amalteo aveva profondi legami con San Vito, dove visse e fece il suo laboratorio per tutta la sua carriera artistica e dove servì anche come governatore (podestà ).
Oltre a presentare il meglio della produzione di Amalteo come pittore, questa grande mostra antologica mira anche a dare una visione arrotondata del variegato contesto figurativo del periodo. Formatosi nella scuola di Pordenone, Pomponio Amalteo fu uno dei principali artisti friulani del sedicesimo secolo, ma la gamma della sua attività comprendeva varie parti del Veneto e Venezia stessa, tanto da fargli meritare le lodi del Vasari, che in il suo secondo volume di Vite (1568) ha commentato “… si comporta meglio in tutte le sue opere …”.
Perfettamente adattato al contesto sociale della sua età e – dopo la morte del suocero – essendo quasi senza concorrenti in Friuli, Amalteo, con la sua scenografica, spettacolare pittura, le sue ricche visualizzazioni di prospettiva e dettagli realistici, si pone come un collegamento tra due periodi: inizio del XVI secolo Veneto e l’età del manierismo.
Vissuto e produttivo, durante la sua carriera, durata oltre mezzo secolo, lasciò un’eredità della sua abilità in numerosi edifici sacri e palazzi nel nord-est, e in particolare a San Vito: la splendida chiesa di Santa Maria dei Battuti possiede un primo esempio. Fu decorato e affrescato da Amalteo e le sue Scene della vita di Maria, rappresentate con una ricchezza di dettagli realistici, elementi naturalistici e una complessa struttura compositiva e cromatica che trasmettono la narrativa in modo persuasivo e meditativo. Nella cattedrale, la pala d’altare, datata 1533, sembra nascondere un autoritratto dell’artista da giovane, travestito da Saint Roche mostrato insieme a San Sebastiano e ai Santi Cosma, Damiano e Apollonia. Il catalogo, pubblicato per la mostra antologica ospitata nella chiesa di San Lorenzo, si propone di ridefinire la figura artistica di Amalteo e dei suoi più stretti seguaci, confrontando le sue opere con quelle di Pordenone e alcuni dei più importanti pittori veneziani del XVI secolo – Paolo Veronese, Palma il Giovane e Domenico Tintoretto – che ha lasciato importanti opere anche in Friuli e nel Veneto nord-orientale.
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