Descrizione
Le lacche monocromatiche e le ceramiche della dinastia Song cinese non erano solo ai loro tempi tra le più apprezzate dagli intenditori prodotti artistici. La loro produzione alzato a due materiali un alto grado di perfezione che serviva successivi periodi come un modello e la scala: in ceramica, la bellezza perfetta degli smalti, alle quali qualità jadeartige massima ammirazione goduto nelle vernici soprattutto la loro leggerezza e la loro rosso o nero intransigente. Anche i collezionisti occidentali più esigenti vedono la perfezione tecnica ed estetica ugualmente realizzata in questi manufatti creati da 700 a mille anni fa. In una priorità sulla base delle fonti scritte del tempo, i contributi tecnologici di entrambi i materiali sono descritti in dettaglio e analizzati caratteristico design per i rivestimenti come la ceramica allo stesso modo che si basava sui contorni molto particolari, simbolici connotazioni fiori. Anche l’interazione tra lacca e ceramica sembra essere esemplare. Il monocromatico come ideale estetico viene spiegato sullo sfondo dei gusti raffinati dell’élite della canzone e della crescente importanza della cultura del tè. La resurrezione del monocromo in ceramica e lacca della dinastia Qing (1644-1911) è dedicata al suo stesso capitolo. Gli esempi più significativi e belli dei musei internazionali e delle collezioni private illustrano la prima monografia su questo fenomeno estetico nell’arte cinese
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