Descrizione
Il volume monografico dedicato alla figura di Raffaele Belliazzi, fine e valente artista napoletano, si inserisce nell’ambito degli studi sulle arti figurative nell’Italia meridionale cavallo tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. La studiosa delinea le vicende principali che hanno caratterizzato la sua attività artistica e la sua produzione pittorica e scultorea, lasciando trasparire, dal riordino filologico di opere d’arte e di documenti d’archivio, recensioni,saggi, cataloghi e volumi, il valore dell’uomo e dell’artista.Belliazzi visse a Napoli tra il 1835 e il 1917 e adottò in maniera sapiente,colta e puntuale la poetica del vero, conformandosi a essa nella creazione delle sue opere plastiche, tra le quali spiccano ancor oggi, a distanza di circa centoquaranta anni, Una pinzochera (1870), La primavera (1872), Il riposo(1875) e L’avvicinarsi della procella (1877). Per quest’ultima, Camillo Boito scrisse nel 1877 che l’artista, riproducendo il vento della bufera, «riuscì a buon fine in uno dei temi più disadatti all’arte scultoria».Il rinvenimento di corrispondenze epistolari, avute con personalità ed esponenti di primo piano del panorama artistico e culturale dell’epoca, costituisce un valido supporto di approfondimento, portando nuova luce, in forma esplicativa e interpretativa, sulle scelte che l’artista seguì nell’incessante adoperarsi per l’arte.
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