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Descrizione
Pochi anni dopo la sua morte, Rembrandt van Rijn fu accusato dall’avvocato e drammaturgo. L’olandese Andries Pels per essere stato “il primo eretico dell’arte della pittura”. Contro questo approccio, il presente lavoro propone di prendere sul serio le parole di Pels, mettendo in relazione con le scelte di Rembrandt che, nel corso della sua vita e della sua carriera, non si è mai fermato affermare la sua singolarità rispetto ai suoi maestri e ai suoi contemporanei. Questa singolarità biografica e artistica viene considerata attraverso la nozione di originalità che, fin dall’Antichità, è stato uno dei temi centrali della critica poetica, retorico e artistico. Presentandosi come un originale pittore e incisore, il quale afferma il primato delle sue scelte artistiche, l’autenticità delle sue opere e del personaggio a suo modo inimitabile, Rembrandt pone le basi di una nuova concezione della pittura.
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