Descrizione
La storia e le qualità stilistiche degli scultori e delle opere che hanno caratterizzato Brescia e il territorio dall’età del primo Rinascimento.
Brescia è una città di pietra. Le vicine cave di marmo di Botticino ne sono state, attraverso i secoli, la fonte primaria di rifornimento. Così la struttura urbana, con i rivestimenti degli edifici pubblici e delle chiese, i portali, le finestre, le colonne e i capitelli, si è stratificata con il contributo di quella pietra bianca con striature marroncine che, lucidata o martellinata, levigata o rustica, ancora oggi domina cromaticamente l’orizzonte visivo della città. La lunga e mai interrotta filiera produttiva legata alla materia prima – dai cavatori ai lapicidi, dai maestri del costruire agli scultori – ha costituito, inevitabilmente, la ragione del “talento” del territorio bresciano nell’ambito della scultura e delle arti plastiche dai tempi della fondazione romana a oggi.
Il volume ripercorre, attraverso una straordinaria serie di immagini e ricchi contributi scientifici, la storia e le qualità stilistiche degli scultori e delle opere che hanno caratterizzato la città e il territorio dall’età del primo Rinascimento, con i monumentali cantieri della Loggia e di Santa Maria dei Miracoli, fino alla prima metà del Novecento con le scultura per il complesso novecentista di piazza della Vittoria.
Il volume si propone come la prima ricchissima sintesi di un tema complesso e di grande fascino che ripercorre le arti plastiche a Brescia dalla figure emblematiche di Gasparo Cairano e del Tamagnino, legate ai cantieri sforzeschi del ducato di Milano, alle dinastie dei Carra e dei Calegari che hanno segnato la diffusione del linguaggio barocco, prima, e del rococò, poi, e ancora dai grandi esempi di scultura neoclassica fino agli esiti del simbolismo e del primo Novecento con la figura di Angelo Zanelli, autore dell’altare della Patria.
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