Descrizione
La mostra propone una rassegna di sculture in materiali preziosi (argento, bronzo, rame dorato) raffiguranti busti, teste, piccole statue, prevalentemente impiegati come reliquiari, oltre a croci, vasi sacri e suppellettili la cui decorazione privilegi il rilievo e la microscultura figurativa. Finalità dell’evento è di presentare opere custodite nelle sacrestie o conservate nelle raccolte diocesane, e dunque in gran parte sconosciute, al fine di rendere note secolari testimonianze di fede e straordinari capolavori di grandi artefici per la munificenza di committenti religiosi e laici. Le opere, appartenenti in prevalenza alle Diocesi laziali, oltre che alle Abbazie di Casamari e di Montecassino, ad alcuni Istituti religiosi, ad alcuni Comuni e al Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, sono state individuate tramite una ricerca preliminare negli Archivi Catalogo e Fotografico della Soprintendenza e tramite il materiale elaborato nel corso della catalogazione curata dalla CEI. Sono stati anche raccolti gli apporti di ricerca e di studio forniti dai Funzionari Storici dell’arte responsabili del territorio e le pubblicazioni curate dagli Studiosi locali. Le opere scelte coprono un arco temporale che va dal XIV al XVIII secolo, fornendo una campionatura significativa sia di quanto realizzato nell’ambito delle ‘arti preziose’ locali – dal tardo-medioevo al tardo-barocco – sia nell’ambito del patrimonio costituito dalle opere giunte da culture artistiche diverse. Lo studio storico-artistico delle opere scelte comprende anche ricerche agiografiche, iconografiche, etnologiche, per evidenziare la complessa funzione cultuale di quegli oggetti nei luoghi per i quali sono stati creati e dove ancora viene loro riconosciuto un profondo significato religioso e storico, al di là del riconoscimento del valore artistico. La scelta dei pezzi ha privilegiato la grande qualità, evitando opere seriali o di modesto artigianato, per avvalorare l’ambizioso titolo della manifestazione e mettere in luce l’operato di grandi artefici, talvolta anonimi, sempre all’altezza di interpretare le istanze della grande cultura figurativa della loro epoca. L’organizzazione dell’evento è curata dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio in collaborazione con i Musei Vaticani e gli Uffici Beni Culturali delle Curie che hanno già offerto il loro prezioso contributo nella fase di catalogazione delle opere.
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