Descrizione
Dall’inizio degli anni Trenta dell’Ottocento alla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento, Théodore Rousseau, pittore paesaggista ossessionato dagli alberi e dallo studio della luce, giocò un ruolo fondamentale nell’affermazione della nuova scuola francese di paesaggio: la scuola di Barbizon.
Théodore Rousseau trova la sua ispirazione nella vita all’aria aperta e viaggia attraverso la Normandia, la Vandea, l’Alvernia, il Berry, le Alpi, le Landes, i Pirenei e il Giura. Ma la sua principale fonte di ispirazione è molto vicina a Parigi: la foresta di Fontainebleau. Quest’ultimo gli offre un’ampia varietà di motivi – alberi, sottobosco, rocce, radure – che osserva, solitario, per lunghe ore, disegnando schizzi sul motivo prima di realizzare le sue ultime opere nel suo studio. La natura ha per lui sfumature mistiche – “Ho sentito la voce degli alberi” – e farà campagna con Napoleone III affinché la foresta di Fontainebleau ottenga il nome di “riserva artistica”.
Talento irrequieto e selvaggio, Théodore Rousseau sfida le gerarchie richieste nel genere del paesaggio, confondendo i confini tra pittura e disegno, tra schizzo e opera finita.
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