Descrizione
Il sigillo, nato nella notte dei tempi come documento di autenticità del possessore, cambia in gran parte il suo utilizzo alla fine del ’700 con l’introduzione del cachet. Diminuisce quindi l’importanza delle matrici a tutto vantaggio delle impugnature, che fanno dei sigilli oggetti di alto artigianato o addirittura gioielli tali da essere annoverati fra le arti minori. Sono realizzati nei materiali più diversi e rivelano le correnti artistiche del periodo. Talvolta prodotti anche in piccole serie, sono firmati dagli stessi scultori o sono riproduzioni in miniatura di sculture famose.
Il volume ne illustra una straordinaria collezione di oltre 700 pezzi, catalogati e suddivisi secondo la tipologia (semplici, con busti o figure femminili, maschili, infantili o animali, e ancora a ciondolo, calchi etc.) e secondo il materiale dell’impugnatura (in madreperla, legno e cuoio, avorio, corno, osso, pietre dure o pietra lavica, in marmo, porcellana, vetro e cristallo, galalite, bachelite o resine sintetiche, e ancora in metallo, smalto o mosaico etc.). Ogni sigillo è corredato da una breve didascalia che ne riassume le caratteristiche formali, le dimensioni e il significato della matrice, a volte di grande interesse storico.
Il catalogo, introdotto da un testo di Anna Rozzi Mazza, si conclude con una rassegna di astucci da scrittoio e una disamina di sigilli extraeuropei (Egitto, Mesopotamia, paesi islamici, Asia orientale, Cina).
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