Descrizione
Gli artisti hanno sempre viaggiato, sfruttando al massimo i consigli di Montaigne, consapevolmente o meno: “Il viaggio mi sembra un esercizio proficuo; l’anima ha un’eccitazione continua a notare cose sconosciute e nuove; e non conosco la scuola migliore, come ho spesso detto, per plasmare la vita piuttosto che proporla costantemente la diversità di tante altre vite, fantasie e usura. “(Saggi, III, 9). Se, durante il XVI e il XVII secolo, pochi artisti si recano nelle terre del Grand Turk, la mania per lo splendore e la stranezza dell’Est non è meno importante. Poi, nel XVIII secolo, prevale la moda delle “Turqueries” prima che l’Oriente appaia nella pittura storica con la campagna egiziana (1798-1801). Nel diciannovesimo secolo, sono i pittori francesi e britannici che svolgeranno un ruolo particolarmente attivo nella scoperta della Turchia in quel momento. È questo viaggio nel tempo e nel luogo che questo libro propone.
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