Descrizione
In occasione dei centoventi anni della nascita dell’artista, Rovigo dedica al pittore veneto una mostra antologica di centocinquantacinque dipinti, realizzati tra il 1904 e il 1962: paesaggi, ritratti, nature morte, interni di stanze, vedute.
Nel saggio introduttivo Vittorio Sgarbi ricorda che Cavaglieri non è un artista bisognoso di prodigiosi recuperi, ma bisogna ammettere che è stato noto solo per un manipolo selezionato di critici e artisti, con particolari gusti e predilezioni, che hanno apprezzato il suo talento, l’intensità del colore dagli spessori inusitati e la sua capacità di sostenere un discorso espressivo in linea con il migliore colorismo europeo post impressionista.
La sua ammirazione per la pittura francese (alternativa agli sviluppi dell’ultima produzione di Cézanne) e tedesca (soprattutto Gustav Klimt e il gusto per i particolari decorativi) presuppone anche che il soggetto femminile, personificazione di un ideale di bellezza che riflette un più generale senso del gusto moderno, acquisti una particolare importanza nella sua pittura
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